giovedì 25 ottobre 2007

"Il Capo dei Capi" su Canale5 e considerazioni personali...


L' attore palermitano Claudio Gioè è Riina su Canale5: "Storia controversa e complicata. Il clima sul set, però, ha fatto la differenza: è stato davvero straordinario e collaborativo". A parlare è lo stesso Claudio,che interpreta Totò Riina nella fiction Il capo dei capi in sei puntate in onda su Canale5 da giovedì 25 ottobre. Nel cast anche Simona Cavallari e Daniele Liotti (Biagio Schiro,personaggio "inventato" per scopi narrativi di fiction).
Liotti dà il volto a un giovane siciliano che diventa poliziotto e si ribella all'ascesa di Riina a Corleone. "Un'esperienza bellissima sia dal punto di vista artistico che umano", racconta l'attore. "Ho avuto l'opportunità di prendere coscienza dei fatti accaduti, che in precedenza mi avevano solo sfiorato. Mi sono molto emozionato a recitare (con la cadenza siciliana) nelle vesti di Biagio, un personaggio che rimarrà nel mio cuore e che mi ha anche arricchito sotto il profilo professionale ma, soprattutto, sotto quello strettamente personale".
"Mi sono preparato con cura e lavorare con i miei meravigliosi colleghi mi ha aiutato molto", continua Liotti. "Devo ringraziare anche la troupe e le maestranze che hanno lavorato in modo incredibile. Silenzio e rispetto hanno poi accompagnato ogni scena del film". Sono molti i momenti toccanti della storia. Gioè ne ricorda uno in particolare:"Quando abbiamo dovuto gioire, da mafiosi, nella scena dell'annuncio della morte di Falcone un brivido ci è corso lungo la schiena, non è stato facile".
Liotti ha ancora davanti agli occhi la scena con l' attrice Simona Cavallari (Teresa, già nota ai più attenti soprattutto per la sua partecipazione allo sceneggiato "La Piovra 4", diretta da Luigi Perelli). Liotti racconta "Mi è rimasta ancora impressa. Teresa non vuole sposare Biagio perché ha fatto la scelta di combattere la mafia e lo addita come sbirro. Il momento drammatico era forte ed alcune persone dello staff che hanno assistito alla scena hanno applaudito istintivamente. E' stato emozionante". L'intenzione è quella di raccontare e "provare a comprendere la quotidiana banalità del male, ma anche la sua profonda capacità di seduzione, comunque sempre facendo attenzione a che questa non diventi per il pubblico una fascinazione". Così Claudio Fava racconta la fiction dedicata alla storia, l'ascesa e la caduta di Riina prodotta dalla Taodue per Mediaset. Fava è autore della serie con Stefano Bises, Domenico Starnone e con la collaborazione di Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo...
Quanto riportato sopra mi porta a svariate considerazioni, le quali si riassumono emblematicamente in una notizia appresa da poco, riguardante un fatto di cronaca "nera" che vede protagonista la mia città, Catania....infatti giusto ieri la Procura ha fatto luce su un caso di "lupara bianca, avvenuto nell'89, individuando movente e sicari dell'omicidio. A diciotto anni dalla scomparsa di un ventenne sono stati arrestati i presunti esecutori del delitto, anche se il cadavere della vittima non è stato ancora trovato. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dalla squadra mobile della Questura di Catania, che ha svolto le indagini. Secondo quanto si è appreso l'omicidio sarebbe maturato nell'ambito di ambienti della criminalità organizzata. Aveva deciso di collaborare con la giustizia e per questo il suo clan ne decise l'eliminazione. Non sapendo dove si nascondesse, la cosca utilizzò la madre e la sorella per scovarlo e convincerlo ad uscire di casa. È la dinamica dell'uccisione di Sebastiano Mazzeo, nipote del boss Santo Mazzei, capo della 'famiglia' dei Carcagnusi di Catania, assassinato a ventuno anni nel 1989 dai suoi stessi affiliati...come dire quando la realtà supera, tristemente...la fantasia, seppur verosimile, delle storie raccontate sui libri, viste in televisione...purtroppo.

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